Le truffe che sfruttano il Coronavirus: attenzione a questi messaggi
Sta girando la foto di Buffon morto in un incidente non aprite nessun link associato a tale annuncio . è un virus passaparola ( segnalazione da utenti )
Non accettare la chiamata di +39-347-6301066 è un virus che formatta il tuo cellulare. Attenti è molto pericoloso ( segnalazione da utenti )
Tra queste, si registrano le e mail firmate da una certa dottoressa Penelope Marchetti, presunta “esperta” dell’Organizzazione mondiale della sanità in Italia, dal linguaggio professionale e credibile, che invitano le vittime ad aprire un allegato, infetto, che conterrebbe indicazioni per evitare il contagio da Coronavirus. Il virus inforamtico – o “malware” – veicolato, della famiglia “Ostap”, punta a prendere i nostri dati sensibili.
Un altro caso è quello scoperto dal Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic) della Polizia postale, che ha portato alla luce una campagna di false email in giapponese, provenienti apparentemente da un centro medico che invitano ad aprire un allegato con presunte informazioni sul diffondersi dell’epidemia. Anche qui si tratta di un virus malevolo che punta a credenziali bancarie e dati personali della vittima.
Altra frode intercettata è quella delle email che invitano ad aprire un file zippato contente documenti Excel, veicolo di un virus informatico di tipo RAT chiamato “Pallax”. Con un click il virus consentiva agli hacker di assumere totale controllo del dispositivo attaccato, in maniera invisibile.
Sempre della “famiglia” RAT è il virus nascosto in un file denominato CoronaVirusSafetyMeasures.pdf, con la capacità di impossessarsi del dispositivo e trasformarlo in un computer “zombie”, usato da remoto per compiere altri attacchi informatici.
L’emergenza sanitaria diventa terreno fertile per gli sciacalli: attenzione a queste truffe
Lo stato di paura e di apprensione diffusosi a causa dell’emergenza Coronavirus si è tradotto – purtroppo – in terreno fertile per gli sciacalli.
E così, tra sedicenti imprenditori pronti a vendere mascherine anti-contagio miracolose, igienizzanti in grado di distruggere il virus e prodotti “curativi”, in questi giorni stanno aumentando sempre di più le truffe che sfruttano l’allarme Coronavirus per trarre in inganno le persone. Ecco quelle più diffuse.
Guida utile per difendersi dal Coronavirus: il file pdf che ti ruba i dati
Una delle truffe che sta raggiungendo con grande velocità un numero impressionante di persone è sicuramente quella relativa alla “Guida utile per difendersi dal Coronavirus“, con tanto di consigli e misure di sicurezza contenute in un file pdf che molti utenti – inconsapevoli – stanno continuando ad inviare. Il documento che circola in rete, e che è arrivato anche su molte chat di whatsapp, non è però stato rilasciato dalle autorità, poiché si tratta di una comunicato fasullo fatto circolare solo per truffare la gente.
Il file in questione è infatti un virus che, una volta scaricato, è in grado di infettare il dispositivo dove è stato salvato e/o avviato il download rubando tutti i dati dell’utente.
Attenzione però, non si tratta di un unico tentativo di phishing: il documento è stato spesso inoltrato con nomi diversi (denominato di volta in volta) e viene inviato non solo tramite servizi di messaggistica istantanea (come WhatsApp o Messenger appunto) ma anche tramite email.
Aprire solo le mail “sicure”, che vengono da account ufficiali e verificati, e segnalare i casi sospetti sul sito commissariatodips.it, gestito dalla Polizia postale e delle comunicazioni.
La truffa del vaccino contro il Coronavirus
Tra le truffe denunciate dalle autorità vi è anche quella del vaccino contro il Coronavirus . Diverse persone avrebbero ricevuto in queste giorni delle telefonate dove, nello specifico, veniva chiesto loro un contributo (di circa 50 euro) per poter ricevere poi il vaccino per il COVID-19 direttamente a casa.
Le ASL regionali si sono subito attivate per smentire categoricamente l’iniziativa. Sul vaccino, infatti, ricercatori e scienziati stanno ancora lavorando, ed ogni comunicazione riguardante una possibile cura per il Coronavirus non sarà rilasciata in futuro se non da parte degli organi competenti.
Il tampone a domicilio
Quella del tampone a domicilio è stata una delle prime truffe che ha aperto diverse porte ai malfattori del Coronavirus. Mascherati da finti operatori sanitari, questi si sono presentati nelle case delle persone (sopratutto anziani) affermando di essere stati mandati lì dall’ASL territoriale per effettuare tamponi a domicilio e tracciare la diffusione del virus.
Niente di tutto questo, ovviamente, era vero, tant’è che una volta entrati negli appartamenti – mentre un complice distraeva i malcapitati – il passo successivo era quello di fare razzia di soldi, beni e averi a portata di mano.
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